martedì 16 novembre 2010

VOGLIA DI BLU.....



Non so voi ma io in questi giorni con il cielo sempre cupo e con il mio stato d'animo non dei più allegri, ogni tanto chiudo gli occhi e vedo tutto BLU, ma di quel blu così intenso che sa di mare, di cielo sempre terso... Un blu che è anche un pò cangiante, un pò violetto, proprio come dice Vincent Van Gogh in una lettera al fratello Theo, dopo aver osservato a lungo il Mediterraneo "La Grande Bleue", come lo chiamava:




'Il Mediterraneo ha un colore come quello degli sgombri, cioè cangiante, non si sa mai bene se è verde o violetto, non si sa mai bene se è blu, perchè un secondo dopo il riflesso cangiante ha assunto una tonalità rosa o grigia.
Ho passeggiato una notte lungo il mare sulla spiaggia deserta...il cielo di un blu profondo era screziato di macchie di un blu più profondo del blu fondamentale di un cobalto intenso, e di altre di un blu più chiaro, come il candore blu di vie lattee. Sul fondo blu le stelle scintillavano chiare, verdeggianti, gialle, bianche, di un rosa più chiaro, diamantate ancor più che da noi -anche a Parigi- come pietre preziose, e si può quindi chiamarle opali, smeraldi, lapislazzuli, rubini, zaffiri.'


Già, dipingere il blu non è cosa facile... ma sperimentando diverse tecniche, ho scoperto il Pastel, che in francese indica il nome dell'erbacea -Isatis Tinctoria- da cui si estrae un pigmento blu dal colore intenso e brillante utilizzato fin dall'epoca romana per tingere i tessuti.



E' sulle colline del Gers, regione nel sud della Francia, che cresce questa erbacea  appartenente alla famiglia delle Crucifere , dalla fioritura di un bel giallo luminoso e della quale occorrono una tonnellata di foglie fresche per ottenere due chilogrammi di pigmento.


Tra il XV e il XVI secolo la sua fama si diffuse per tutta l'Europa e per secoli quello francese delle zone di Albi, Tolosa e Carcassonne era considerato il miglior Pastel  (nome che deriva dall'impasto fatto con le foglie della pianta essicate e macinate) tanto da attribure a quelle terre il mito della 'cocagne', cioè del 'paese della cuccagna'!



Una prosperità destinata però a tramontare nei secoli successivi con l'affacciarsi della concorrenza dell'Indaco indiano, un colore brillante prodotto a prezzi più contenuti, e in seguito con l'avvento dei coloranti sintetici che segnarono definitivamente l'uscita di scena del Pastel.




Questo fino ad una decina di anni fa quando Henry e Denise Lambert decisero di riportare in auge l'antico mestiere di tingere con il pastel.




Così, sempre nella regione meridionale della Francia, hanno dato il via ad un laboratorio dove il pigmento viene estratto artigianalmente dalle piante coltivate nei 60 ettari che circondano la proprietà.




Le foglie raccolte e macinate, vengono lasciate fermentare nell'acqua per quattro ore, poi lavorate a mano fino ad ottenere un impasto -la cocagne- che sarà messo a bollire in grosse vasche con acqua, ammoniaca e glucosio.
La schiuma che emerge in superficie, filtrata da un telo, lascia cadere sul fondo il pigmento che viene quindi recuperato e utilizzato per tingere tessuti, ma non solo.


Infatti il laboratorio "Bleu de Lectoure" produce e vende anche vernici, tempere all'olio e  all'acqua, pastelli e cosmetici il cui ingrediente principale è il pigmento blu di pastel.


Quindi se passate per questa zona della Francia, programmate una fermata a Lectoure per visitare il laboratorio e fare qualche acquisto alla boutique.
Ma anche in Italia si può visitare la cooperativa agricola 'La Campana' a Montefiore dell'Aso (Ap), che promuove un progetto sperimentale sulle piante tintorie e vende capi e filati tinti con pigmenti naturali, tra cui anche il pastel.

più info: http://www.bleu-de-lectoure.com/ 
             http://www.lacampana.it/
             http://www.oasisanbenedetto.it/
            http://www.artisanpastellier.com/

Per chi vuole sperimentare.....Buona tintura !!!!!!

5 commenti:

  1. Ciaooooooo Mauriziaaaaaa...finalmente sei tornata...iniziavo a preoccuparmi,davvero!!
    Spero tutto bene per il tuo genitore!!
    Hai scritto un posto bellissimo!!Anche perchè il blù in tutte le sue sfumature,insieme al giallo sono i miei colori preferiti.Mi hai fatto venir voglia di correre in Francia a curiosare in questo laboratorio....
    Ciao,un abbraccio e a presto...Sonia

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  2. Ciao Sonia, finalmente ..eccomi!! Tra un impegno e l'altro sono riuscita anche a scrivere qualcosa.
    Sono contenta che ti sia piaciuto il post e soprattutto che non mi hai abbandonato!
    Baci e a presto!

    Maurizia

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  3. Ciao Maurizia!!
    Ecco oggi riesco finalmente a mettere il mio primo commento!
    Affascinante post, quando ho letto il tuo racconto, mi è venuto in mente il libro e il film "La ragazza dall'orecchino di perla", dove si racconta del pittore olandese Vermeer. Ricordo che la ragazza lo aiutava a mescolare le polverine da cui traeva le diverse colorazioni, ma in particolare mi è venuto in mente il turbante che la ragazza portava mentre posava per il quadro, divenuto poi il più famoso dipinto del pittore.
    E a proposito dei blu, esiste qui in Sardegna un paese che si chiama Oliena, dove in molte case usano un pigmento che ha particolare tono di blu, chiamato appunto Blu di Oliena.
    Ti abbraccio!!

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  4. Ciao Tiziana, grazie per il commento e per l'informazione. Mi documenterò perchè io adoro
    sapere (e tentare di usare )pigmenti che si ottengono da varie sostanze.
    A presto!

    Maurizia

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  5. Hello Maurizia!

    how wonderful to see those beautiful natural colours...Im very interested in natural materials so this post i realy like!

    Thank you very much for your sweet comment in my little world of color sepia.

    Have a lovely evening

    hugs

    magdalena

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